Le città contemporanee affrontano ogni giorno sfide e quotidianamente reagiscono alle crescenti sollecitazioni ambientali ed economiche, figlie di un inedito nomadismo sociale. Ricordare alcune delle esperienze avvenute in seno ai CIAM degli anni Cinquanta del secolo scorso, ha permesso di individuare spunti progettuali e analogie procedurali tra le ricerche svolte per la ricostruzione della città europea, dopo la tragedia della Seconda Guerra mondiale, e l’impellente necessità di riqualificazione dell’habitat urbano contemporaneo a seguito del collasso economico e culturale degli ultimi anni. Da queste esperienze, dalla possibilità di istituire un’analogia tra la ricostruzione di allora e la riqualificazione odierna prende il via un percorso critico che attraversa spazi, luoghi da vivere e condividere. Sono i territori della conquista di una “dimensione umana” del Gruppo GAMMA in Marocco, della “poetica dell’ordinario” e dell’as found degli Smithson in Gran Bretagna, della mixité tipologica e sociale di Jacop Berend Bakema, del valore degli spazi residuali come attrattori di urbanità di Aldo Van Eyck in Olanda e del tema della partecipazione nei processi decisionali di Giancarlo De Carlo in Italia. Nel volume vengono analizzati questi “strumenti”, saggiandone le potenzialità utili allo sviluppo di progetti di riappropriazione e di ricomposizione dell’ambiente costruito capaci di garantire, oggi, un elevato grado di resilienza non solo del risultato progettuale, ma dell’intero processo di riqualificazione.
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